La rivista del manifesto
Tutti i numeri della rivista del manifesto dal 1999 al 2004.
Il primo numero, il numero zero, è andato in edicola nel novembre 1999, ottenendo un inaspettato successo di vendite (22.000 copie) per un rivista di critica politica, successo poi confermato nel corso dei successivi numeri, e dalla notevole e costante attenzione registrata nelle numerose assemblee e iniziative in varie parti d’Italia che hanno via via accompagnato l’uscita del mensile.
Una formula grafica sobria, che si rifà deliberatamente a quella del manifesto mensile (pubblicato dal 1969 al 1971, il ‘genitore’ del manifesto quotidiano). La rivista del manifesto è un periodico soprattutto di dibattito politico e teorico, a livello italiano e internazionale, con un accento su quanto accade nella sinistra e in particolare nella sinistra ‘critica’.
Grande attenzione è rivolta ai processi della globalizzazione in campo economico e non solo, e c’è uno sguardo costante ai fenomeni sociali e culturali del nostro tempo [1999].
Il comitato di direzione era composto in origine da: Lucio Magri (direttore responsabile),
Giancarlo Aresta, Fausto Bertinotti, Adriana Buffardi, Luciana Castellina, Giuseppe
Chiarante, Giorgio Cremaschi, Pietro Ingrao, Filippo Maone, Guido Moltedo (coordinatore editoriale), Valentino Parlato, Luigi Pintor, Enrico Pugliese, Rossana Rossanda, Massimo Serafini, Aldo Tortorella. Vi si è aggiunto Mario Santostasi nel 2000. Segretaria di redazione, Anna Maria Bruni. I disegni sono di Alessandro Vannini. Art Director Alessandra Ferretti.
Edita dalla Manifesto S.p.A, la rivista del manifesto ha pubblicato 57 fascicoli, dal novembre 1999 al dicembre 2004, data alla quale ha cessato le pubblicazioni.
Ha venduto nelle edicole 577.214 copie e contratto una media annua di 2000 abbonamenti [2004].
La rivista del manifesto, come spiega l’editoriale del primo numero, è un mensile «promosso a un gruppo di persone che, pur avendo in gran parte storie comuni (marxisti e comunisti di antica data e non pentiti, ma anche non ortodossi e, anzi, attenti alle novità e aperti al confronto), hanno attualmente posizioni politiche diverse tra loro. La rivista del manifesto non sancisce la nascita di un nuovo gruppo politico, e non prelude alla formazione di un nuovo movimento organizzato: è sede, anzitutto, di riflessione e di dibattito».